Quella che vi propongo è una di quelle ricette che provi e non molli più. L’ho provata un giorno, per caso, giusto per far fuori quelle due carote sopravvissute ad un bel soffritto: mi ha conquistato! La consistenza è particolare, lontanissima da quella delle più classiche ‘camille’, più vicina a quella di una caprese: ovvero, aromatica ed umida. L’impasto, infatti, prevede un’alta percentuale di farina di mandorle e, ovviamente, di carote, che conferiscono aroma e, appunto, ‘umidità’ (leggasi morbidezza), senza alcun ricorso ai canonici grassi: olio o burro. Inoltre, l’impasto base si presta ad innumerevoli varianti: potete sostituire il limone con altri aromi, come la cannella o lo zenzero; potete aggiungere uvetta o mandorle intere non pelate etc. Il valore aggiunto di questa preparazione è lo scarsissimo contenuto di grassi e la presenza di fibra ed ingredienti salutari. Per tutto questo dobbiamo rendere grazie a Simone Rugiati, autore della ricetta.
Ingredienti
- 75 g mandorle pelate, 75 g zucchero, 150 g carote pelate, 2 uova, scorza di 1 limone, 25 g farina 00 o fecola di patate, mezza bustina di lievito per dolci, sale
Procedimento
- Trito finemente le mandorle con lo zucchero semolato. Tengo da parte.
- Frullo le carote già lavate e pelate con le uova intere e la scorzetta del limone. Dobbiamo ottenere una crema piuttosto liscia e spumosa.
- Mescolo il composto di carote con la polvere di mandorle e zucchero. Aggiungo una presa di sale.
- Setaccio la farina (o la fecola di patate per una versione gluten free) insieme al lievito per dolci ed aggiungo il tutto al composto.
- Imburro o ungo con l’olio 4 cocottine monoporzione o una tortiera di 18 cm e verso all’interno il composto, riempiendo gli stampini per 3/4.
- Inforno a 160° per i primi 10 minuti. Alzo a 180° e lascio cuocere altri 30 minuti.