Un crostata che racconta una storia, di una regione, di una provincia e di un personaggio, Don Camillo, nato dalla penna del parmigiano Giovannino Guareschi. Ho preparato la crostata di Don Camillo o mille gusti perchè affascinato ed ingolosito del racconto che ne fece Daniele Persegani, cuoco della bassa piacentina, durante una puntata di “E’ sempre mezzogiorno” (12:00, Rai1). La crostata di Don Camillo è ricca, ricchissima, eppure semplice ed estremamente golosa: il guscio è di pasta frolla, il ripieno è cremoso, variegato ma armonico. I sapori dominanti sono quelli dell’amarena, del cioccolato e dell’amaretto. Se amate questi gusti, questa crostata vi farà impazzire. Si conserva per diversi giorni, a temperatura ambiente, e diventa sempre più buona!
Ingredienti
- Frolla: 300 g farina, 150 g zucchero, 150 g burro, 5 tuorli, mezza bustina di lievito per dolci
- Ripieno: 150 g confettura di susine o visciole (aspra), 150 g amarene sciroppate, 110 g amaretti, 50 g marsala, 5 albumi, 150 g zucchero, 150 g mandorle, 200 g cioccolato fondente a scaglie
Procedimento
- Frolla: metto in una ciotola il burro morbido a pezzettini e la farina. Lavoro fino ad ottenere una sabbia fine.
- Aggiungo lo zucchero a velo, il lievito per dolci e, infine, i tuorli.
- Lavoro fino a formare un panetto compatto, che avvolgo nella pellicola e lascio riposare per mezz’ora in frigorifero.
- Ripieno: monto a neve gli albumi, aggiungendo pian piano lo zucchero semolato. Ottenuta una meringa lucida, aggiungo 3/4 delle mandorle tostate e tritate.
- Stendo la frolla e fodero 2 stampi da 18 cm o uno da 24-26 cm.
- Sul fondo della frolla spalmo la confettura aspra.
- Distribuisco sopra gli amaretti ammollati nel marsala e sbriciolati.
- Spargo sopra le amarene sciroppate a pezzettini.
- Copro con il cioccolato fondente tritato.
- Finisco con la meringa alle mandorle (gli albumi a neve di cui sopra).
- Livello la meringa e spolvero con le mandorle rimaste.
- Faccio cuocere in forno caldo e statico a 170° per 50-60 minuti.