Ventottesima puntata, come sempre dalle 11:55 alle 13 su Canale5, con la nuova edizione di Melaverde. Il programma, condotto sempre da Edoardo Raspelli e da Ellen Hidding, quest’anno giunge al 19º anno. Nato nel 1998, fino a tre anni fa è sempre andato in onda su Rete4 con grande successo, tanto da ottenerne la promozione sulla rete ammiraglia. Questa edizione sta ottenendo un grande successo, con ascolti più alti rispetto alla passata stagione.
Le telecamere del programma approfondiscono i temi trattati di puntata in puntata con semplicità e un pizzico di buonumore e come sempre con l’attenzione alle eccellenze del territorio e ai suoi prodotti. Anche quest’anno, dalle 11 alle 11:50, prima della nuova puntata, vanno in onda le storie di Melaverde, argomenti e puntate già trasmesse, ma viste da una diversa angolazione.
Ellen Hidding | Tesori di Valtellina
Ellen Hidding oggi inzia con la storia di una famiglia di allevatori che inizia negli anni ’30 del secolo scorso con il nonno Ernesto. Ancora oggi, alla rispettabile età di 86 anni, Ernesto lavora in azienda e rappresenta un punto di riferimento per i suoi 8 figli, 25 nipoti e 4 pronipoti. In ottanta anni di lavoro, Ernesto e la sua famiglia hanno costruito a Bormio una realtà agricola molto importante. Nella loro fattoria si allevano vacche da latte e da carne, pecore, suini.
Si producono formaggi importanti come il Valtellina Casera DOP, lo Scimudin, o come il Bitto DOP, realizzato solo d’estate in una malga ai piedi di un ghiacciaio a 2500 metri, proprio da nonno Ernesto con l’aiuto di una delle sue nipoti. In azienda si producono anche tanti salumi come la Bresaola, il Fiocco, le Slinseghe e persino i würstel. Ma non è tutto. Il viaggio continuerà tra bellissimi panorami montani alla scoperta dei percorsi più suggestivi da poter fare in bicicletta, o con la Fat Bike, una bicicletta dalle ruote particolarmente grandi, per poi scendere a Bormio a visitare il rinnovato Parco Termale per famiglie.
Edoardo Raspelli | I vini della zona del Soave
Edoardo Raspelli, invece, è in un territorio dalla vocazione inconfondibile, terreni dalle caratteristiche uniche, l’ingegno, la voglia di fare dell’uomo e una lavorazione tradizionale che si tramanda da sempre di generazione in generazione. Questi sono solo alcuni dei preziosi elementi che rendono unico un bicchiere di vino.
Siamo lungo le vigne della provincia a est di Verona, precisamente a Soave, una terra da sempre vocata alla viticoltura dove nel 1898 nasce “Cantina di Soave”, la prima realtà sociale vitivinicola in Veneto che oggi accoglie 2200 soci, coltiva 6000 ettari con uve autoctone e produce 3 tra le più rinomate D.O.C. venete: Il Soave, il Valpolicella e il Durello. Ma quali sono i segreti di questa terra, perché in territori così vicini nascono 3 vini d’eccellenza così diversi tra loro e com’è possibile che una piccola cantina sociale, nata con 10 soci, oggi sia diventata una delle realtà vinicole più importanti a livello europeo?