Concluso il ciclo di puntate estive (iniziato a fine aprile), riprendono alla domenica le nuove puntate di Melaverde. Il programma, condotto sempre da Edoardo Raspelli e da Ellen Hidding, quest’anno gII te al 19º anno. Nato nel 1998, fino a tre anni fa è sempre andato in onda su Rete4 con grande successo, tanto da ottenerne la promozione sulla rete ammiraglia. Le telecamere del programma approfondiscono i temi trattati di puntata in puntata con semplicità e un pizzico di buonumore e come sempre con l’attenzione alle eccellenze del territorio e ai suoi prodotti.
L’interesse per le ricchezze del territorio italiano accompagnano i due conduttori in un viaggio alla scoperta delle località e della cultura attraverso le tipicità regionali della penisola, affrontando temi legati alla tradizione e alla cultura dell’Italia. Un itinerario alla scoperta di sapori e tradizioni culinarie antiche, valorizzando il fascino e la bontà senza tempo della gastronomia regionale nostrana e svelando curiosità e storia di ricette tradizionali.
Anche quest’anno, dalle 11 alle 11:50, prima della nuova puntata, vanno in onda le storie di Melaverde, argomenti e puntate già trasmesse, ma viste da una diversa angolazione.
Ellen Hidding
Il delta del Po è un sistema complesso fatto di bracci di acqua, terre emerse, paludi e lagune. Riveste una grande importanza naturalistica per la biodiversità presente, sia per quello che riguarda la flora sia la fauna. Vedremo come si allevano ostriche, vongole e la prima cozza a denominazione di origine protetta italiana.
Poi andremo a scoprire come si pescano tante varietà di pesce, i crostacei, le seppie, e poi i bisatti, particolari e uniche anguille locali, e le moleche, granchi che in un determinato periodo dell’anno ( 15 giorni in tutto), fanno la muta perdendo il loro carapace, e risultando così totalmente edibili. Parteciperemo anche ad una asta del pesce e poi scopriremo insieme le specialità locali a base di tutti i prodotti ittici locali.
Edoardo Raspelli
Edoardo ci porta in Calabria, sull’Aspromonte. Conosceremo Francesco e i suoi suini neri Apulo Calabresi. Una razza antica che stava scomparendo. Vent’anni fa una ricerca minuziosa sugli Appennini calabresi, lucani e pugliesi, ha permesso di recuperarne il ceppo originale, e farlo riconoscere come razza autoctona storicamente riconosciuta. Poi c’è Mimmo. Allevatore da generazioni di capre dell’Aspromonte. Grazie anche a lui, questa razza antica, è stata recuperata e riconosciuta con un libro genealogico proprio.
E se Mimmo rappresenta la continuità con il passato, Antonino è uno di quei giovani che ha deciso di fare il pastore a tempo pieno e continuare ad allevare questa capra con il sistema tradizionale del pascolo brado. Conosceremo anche i quattro salumi DOP di Calabria e vi racconteremo la storia del “quinto salume”, come lo chiamano qui, quello più antico e importante per la tradizione calabrese: la Nduja.