In vacanza Daniela Ferolla e Marcello Masi con “Linea Verde Life“, i sabati estivi di Raiuno, per dieci puntate, vedono due spin off del programma. Entrambi condotti da Federico Quaranta, uno è “Linea Verde Tour“(un progetto, realizzato in collaborazione con RaiCom, che si prefigge di dare alle Regioni uno spazio narrativo per raccontare in profondità territori ricchi di storia e tradizioni, miti e leggende), in onda dalle 12 alle 12:25.
L’altro è “Linea Verde Radici” ( le puntate saranno confezionate con uno stile a metà tra il reportage on the road e il docu-reality e saranno incentrate su più temi: ambiente, natura ed economia, ma anche Made in ltaly, tradizioni e gastronomia.E’ anche il racconto del rilancio dell’economia italiana. Il programma si offre come una vetrina per le aziende che nel tempo hanno valorizzato il territorio circostante), in onda dalle 12:25 alle 13:25.
Linea Verde Tour | 5 settembre 2020
Si torna in Lucania esplorando il territorio del Parco Regionale Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, un luogo ideale per incontrare biodiversità, storia, sapori e anche divertimento. La prima tappa è Castelmezzano, con la sua“scala normanna” scolpita nella roccia come punto di avvistamento dell’avamposto militare, dalla quale sembra di toccare il cielo con un dito. Un’esperienza che, sulle Dolomiti lucane, è realmente possibile grazie al “volo dell’angelo”, un’attrazione unica che permette di volare, assicurati a un cavo, a una velocità superiore ai 100 chilometri orari.
In primo piano anche gli spettacolari percorsi naturalistici, come il Sentiero delle sette pietre e il ponte nepalese, e i numerosi borghi incantanti, come il paese abbandonato di Campomaggiore vecchio. Obiettivo, infine, sull’enogastronomia del territorio e sull’allevamento di specie autoctone come la capra grigia lucana, il suino nero e la mucca podolica.
Linea Verde Radici | 5 settembre 2020
Il viaggio fa tappa nelle Marche a conoscere le storie di chi è stato maggiormente colpito dal sisma del 2016. Dalle cime dei Monti Sibillini, a cavallo tra Marche e Umbria, gli stessi monti che Giacomo Leopardi chiamava “Azzurri”, Federico Quaranta visiterà, accompagnato da una postina, un paese totalmente distrutto, Arquata del Tronto, per poi spostarsi nei paesi limitrofi, dove viticoltori, giovanissimi allevatori, carbonai, produttori di pasta e agricoltori hanno saputo rinascere da quello che è un valore antropologico dei marchigiani: il lavoro.
Il lavoro di chi vuole riscoprire un legame sinergico con la propria terra. Uomini e donne che sanno che anche quando la natura è matrigna sempre dalle proprie radici occorre ripartire, ricominciare, rinascere.