Linea Verde – Puntata del 23/02/2014 – Temi e luoghi.

Linea Verde – Le anticipazioni, i temi e i luoghi della puntata del 23 febbraio 2014

Nuova puntata, oggi alle 12:20, con Linea Verde, il programma di Rai1 che da più di mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e che vede alla conduzione una coppia inedita formata da Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli. Il programma, nella sua struttura itinerante di conoscenza ed approfondimento di un determinato territorio, andrà a comporre il racconto di quelle realtà che pienamente possono fregiarsi del titolo di biglietto da visita del Paese. Un patrimonio che è unico e che può, specialmente in questo momento, rappresentare un motore di crescita. Un made in Italy che va inteso nella sua globalità e va immaginato come un sistema dove tutte le componenti si integrano in un’unica offerta di alto profilo: territorio, turismo, storia, cultura e cibo. Quest’anno si partirà da un dato in controtendenza, dal +9% relativo alle nuove assunzioni giovanili nel settore agricolo. I giovani stanno tornando alla terra, Linea Verde racconterà le storie e le aspettative di questo futuro dell’agricoltura che non si vergogna più del mestiere del contadino. Mentre Linea Verde orizzonti è divenuto un programma a sè stante e in onda al sabato mattina, vediamo le anticipazioni e i luoghi della puntata di oggi.

Terra di frontiera e di contaminazioni, terra di imprenditorialità ed eccellenze, ma anche terra di emigrazione e di sofferenze per una popolazione sospesa tra due nazionalità, italiana e slovena, due culture, due lingue, e molto spesso un tessuto storico comune ma di grande conflittualità.

Sullo sfondo, infatti,  la Grande Guerra: quest’anno ricorrono i cento anni dello scoppio del  primo conflitto mondiale e Linea Verde ha pensato di  ricordarlo a suo modo nei luoghi che la memoria ha fissato per l’eternità: il Carso, le linee lungo l’Isonzo,  ma soprattutto Caporetto (l’odierna  Kobarid in Slovenia) teatro di quella battaglia che è diventata sinonimo di disfatta.

Percorsi sui quali Patrizio Roversi ed Ingrid Muccitelli hanno incontrato persone che hanno testimoniato il rapporto tra storia ed agricoltura: dai produttori del formaggio Montasio a Cividale del Friuli, area in cui venivano preparate le gavette dei soldati al fronte, ai laboratori di pasticceria dove viene preparata la tipica Gubana, il dolce che  rappresenta una perfetta sintesi italo-slovena (viene infatti innaffiato di Slivovitz la caratteristica acquavite di prugne), all’immancabile prosciutto San Daniele, una delle nostre d.o.p. più famose nel mondo e simbolo – purtroppo molto imitato – del nostro Made in Italy più prestigioso.

E se si può parlare di prosciutto San Daniele fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, non vanta minore importanza storica l’industria dei coltelli di Maniago in provincia di Pordenone che affonda le sue radici addirittura al 1500. Oggi i coltelli di Maniago, ma anche forbici, utensili per l’agricoltura, ferri chirurgici, strumenti odontoiatrici e altre lame di precisione, sono universalmente conosciuti  come esempi di grande qualità e design, validi punti di forza per combattere la concorrenza orientale.

Finale in frontiera per una puntata di frontiera: il set scelto è quello di Topolò, borgo di 26 anime sulla linea di confine italo-slovena che in estate si trasforma in un laboratorio a cielo aperto per “Stazione Topolò”, kermesse multimediale che accoglie artisti (fotografi, musicisti, video maker, pittori, poeti) provenienti da tutta Europa.

Terra di frontiera e di contaminazioni, terra di imprenditorialità ed eccellenze, ma anche terra di emigrazione e di sofferenze per una popolazione sospesa tra due nazionalità, italiana e slovena, due culture, due lingue, e molto spesso un tessuto storico comune ma di grande conflittualità.

Sullo sfondo, infatti,  la Grande Guerra: quest’anno ricorrono i cento anni dello scoppio del  primo conflitto mondiale e Linea Verde ha pensato di  ricordarlo a suo modo nei luoghi che la memoria ha fissato per l’eternità: il Carso, le linee lungo l’Isonzo,  ma soprattutto Caporetto (l’odierna  Kobarid in Slovenia) teatro di quella battaglia che è diventata sinonimo di disfatta.

Percorsi sui quali Patrizio Roversi ed Ingrid Muccitelli hanno incontrato persone che hanno testimoniato il rapporto tra storia ed agricoltura: dai produttori del formaggio Montasio a Cividale del Friuli, area in cui venivano preparate le gavette dei soldati al fronte, ai laboratori di pasticceria dove viene preparata la tipica Gubana, il dolce che  rappresenta una perfetta sintesi italo-slovena (viene infatti innaffiato di Slivovitz la caratteristica acquavite di prugne), all’immancabile prosciutto San Daniele, una delle nostre d.o.p. più famose nel mondo e simbolo – purtroppo molto imitato – del nostro Made in Italy più prestigioso.

E se si può parlare di prosciutto San Daniele fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, non vanta minore importanza storica l’industria dei coltelli di Maniago in provincia di Pordenone che affonda le sue radici addirittura al 1500. Oggi i coltelli di Maniago, ma anche forbici, utensili per l’agricoltura, ferri chirurgici, strumenti odontoiatrici e altre lame di precisione, sono universalmente conosciuti  come esempi di grande qualità e design, validi punti di forza per combattere la concorrenza orientale.

Finale in frontiera per una puntata di frontiera: il set scelto è quello di Topolò, borgo di 26 anime sulla linea di confine italo-slovena che in estate si trasforma in un laboratorio a cielo aperto per “Stazione Topolò”, kermesse multimediale che accoglie artisti (fotografi, musicisti, video maker, pittori, poeti) provenienti da tutta Europa.

 

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