Linea Verde – Puntata del 06/04/2014 – Anticipazioni e temi.

Linea Verde – Le anticipazioni, i temi e i luoghi della puntata del 6 aprile 2014

Nuova puntata, oggi alle 12:20, con Linea Verde, il programma di Rai1 che da più di mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e che vede alla conduzione una coppia inedita formata da Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli. Il programma, nella sua struttura itinerante di conoscenza ed approfondimento di un determinato territorio, andrà a comporre il racconto di quelle realtà che pienamente possono fregiarsi del titolo di biglietto da visita del Paese. Un patrimonio che è unico e che può, specialmente in questo momento, rappresentare un motore di crescita. Un made in Italy che va inteso nella sua globalità e va immaginato come un sistema dove tutte le componenti si integrano in un’unica offerta di alto profilo: territorio, turismo, storia, cultura e cibo. Quest’anno si partirà da un dato in controtendenza, dal +9% relativo alle nuove assunzioni giovanili nel settore agricolo. I giovani stanno tornando alla terra, Linea Verde racconterà le storie e le aspettative di questo futuro dell’agricoltura che non si vergogna più del mestiere del contadino. Mentre Linea Verde orizzonti è divenuto un programma a sè stante e in onda al sabato mattina, vediamo le anticipazioni e i luoghi della puntata di oggi.

Linea Verde questa settimana è questa settimana  in Liguria e nella vicina Francia: una occasione per affrontare, documentare e approfondire  una serie di argomenti che fotografano l’attuale situazione della nostra agricoltura e quella dei nostri “cugini”.
Si conoscerà “Ortinsieme” a Ventimiglia, associazione promossa dalla proprietaria di alcune serre prossime alla città  che ha convertito le sue strutture alla produzione di ortaggi di stagione. Un esperimento su piccola scala ma che è indicativo di come sia la strada dell’ingegno e delle piccole innovazioni quella che deve essere percorsa. Innovazione che può anche significare un deciso ritorno al passato come a Torri Superiore, borgo medioevale quasi interamente ristrutturato da una comunità che rivaluta la figura del contadino come custode del territorio.
A seguire si andrà nella vicina Francia dove Patrizio Roversi ha visitato il mercato ortofrutticolo di Nizza di Cours Saleya in compagnia del direttore della camera di commercio italiana in Francia e l’agronomo Marco Menghini, occasione per una lunga chiacchierata in cui sono emerse differenze significative su come la nuova Pac (Politica Agricola Comunitaria) sia percepita e soprattutto recepita  nei due Paesi.
Ingrid Muccitelli ha invece cercato a Mentone un confronto tra la cucina italiana e quella francese arrivando alla sublime fusione di Mauro Colagreco, chef stellato di origine italo-argentina che tiene alto il vessillo di una cucina mediterranea ispirata giorno per giorno dai profumi dei prodotti del suo orto privato.
Infine, ad Imperia,  la storia di una intera famiglia rappresentata da tre generazioni che ha abbandonato  professioni tutte nel terziario, per approdare alla conduzione di una media impresa zootecnica ed agricola. Olio, pane, latte, formaggi, ma anche offerta turistica: elementi  per apprezzare un territorio difficile che esige attenzioni, volontà e ingegno senza compromessi.

Terra di frontiera e di contaminazioni, terra di imprenditorialità ed eccellenze, ma anche terra di emigrazione e di sofferenze per una popolazione sospesa tra due nazionalità, italiana e slovena, due culture, due lingue, e molto spesso un tessuto storico comune ma di grande conflittualità.

Sullo sfondo, infatti,  la Grande Guerra: quest’anno ricorrono i cento anni dello scoppio del  primo conflitto mondiale e Linea Verde ha pensato di  ricordarlo a suo modo nei luoghi che la memoria ha fissato per l’eternità: il Carso, le linee lungo l’Isonzo,  ma soprattutto Caporetto (l’odierna  Kobarid in Slovenia) teatro di quella battaglia che è diventata sinonimo di disfatta.

Percorsi sui quali Patrizio Roversi ed Ingrid Muccitelli hanno incontrato persone che hanno testimoniato il rapporto tra storia ed agricoltura: dai produttori del formaggio Montasio a Cividale del Friuli, area in cui venivano preparate le gavette dei soldati al fronte, ai laboratori di pasticceria dove viene preparata la tipica Gubana, il dolce che  rappresenta una perfetta sintesi italo-slovena (viene infatti innaffiato di Slivovitz la caratteristica acquavite di prugne), all’immancabile prosciutto San Daniele, una delle nostre d.o.p. più famose nel mondo e simbolo – purtroppo molto imitato – del nostro Made in Italy più prestigioso.

E se si può parlare di prosciutto San Daniele fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, non vanta minore importanza storica l’industria dei coltelli di Maniago in provincia di Pordenone che affonda le sue radici addirittura al 1500. Oggi i coltelli di Maniago, ma anche forbici, utensili per l’agricoltura, ferri chirurgici, strumenti odontoiatrici e altre lame di precisione, sono universalmente conosciuti  come esempi di grande qualità e design, validi punti di forza per combattere la concorrenza orientale.

Finale in frontiera per una puntata di frontiera: il set scelto è quello di Topolò, borgo di 26 anime sulla linea di confine italo-slovena che in estate si trasforma in un laboratorio a cielo aperto per “Stazione Topolò”, kermesse multimediale che accoglie artisti (fotografi, musicisti, video maker, pittori, poeti) provenienti da tutta Europa.

 

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