Linea Verde – Le anticipazioni, i temi e i luoghi della puntata del 16 novembre 2014, con Patrizio Roversi e Daniela Ferolla.
Ottava puntata della nuova edizione di Linea Verde con alla conduzione il confermato Patrizio Roversi e la new entry Daniela Ferolla. Linea Verde un programma, itinerante e di approfondimento del territorio, vi accompagnerà con il racconto di quelle realtà che possono fregiarsi del titolo di biglietto da visita del Paese. Un patrimonio unico, un “made in Italy “ che va inteso nella sua globalità e va immaginato come un sistema dove tutti gli elementi si integrano in un’unica offerta di alto profilo: territorio, turismo, storia, cultura e cibo.
Quest’anno Linea Verde vuole cominciare proprio con la valorizzazione globale dei nostri territori attraverso temi e argomenti legati ad un mondo che ha bisogno di idee, innovazione, risorse e strumenti idonei per mantenere gli standard di alta qualità che ci distinguono. Qualità intesa come concetto globale che coinvolge soprattutto il miglioramento della sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare attraverso la possibilità di controlli sempre più mirati delle tracciabilità di filiera. Questa domenica il programma è in assoluta diretta. Si parte dalla biodiversità, sempre di più a rischio a causa dei processi di industrializzazione dell’agricoltura e delle logiche del mercato che tendono a premiare l’abbassamento dei costi dei prodotti e la loro produzione su larga scala, per arrivare all’agricoltura familiare, un altro elemento di grande importanza nello scenario agricolo mondiale. Un tema a cui la Fao ha dedicato grande spazio l’anno in corso e che spesso è tenuto a margine delle valutazioni e dalle scelte della politica sull’agroalimentare.
La puntata di oggi è dedicata alla Valle d’Aosta. Questa volta invece dell’Alta Via, che arriva oltre i 4 mila metri, si conoscerà la Bassa Via, di media quota, che collega da sempre la valle all’Italia, fatta di soleggiati terrazzi affacciati sul fondovalle, di vigneti arrampicati sulle rocce, di villaggi dalla lunga storia e dalle solide tradizioni.
È la zona dei castelli, delle caseforti, delle torri, delle cappelle, dove i sentieri arrivano ad intrecciarsi con i tracciati millenari della strada romana delle Gallie e della Via Francigena. La Bassa Via è un vero e proprio anello che permette di percorrere tutto il fondovalle da Pont-Saint-Martin fino ad Arvier, quasi 300 km divisi a metà dallo scorrere della Dora Baltea. Fiume che le ha dato la linfa, che ha costituito il terroir, e ha portato soprattutto l’acqua, direttamente dai ghiacciai.
Si parlerà di asini ed oche utilizzati in agricoltura in sostituzione delle macchine, del lavoro che c’è da fare in vigna in questo momento, di sport estremi come il parapendio o l’eligiro, di eroi come Hervè Barmasse che ha scalato più di 50 volte il Cervino passando ogni volta per una via diversa.
Di regine e di prodotti caseari, di proprietà delle noci e dell’olio che se ne ricava, e soprattutto di castagne: cosa significavano in passato quando i villaggi sorgevano vicino ai suoi preziosi boschi e cosa significano invece oggi, cosa significa combattere ad esempio con la cinipide, una terribile mosca arrivata dall’oriente che ne uccide le gemme.
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