“Linea verde orizzonti”: i temi, le anticipazioni e i luoghi della puntata del 18 gennaio 2014.
Linea Verde si è sdoppiata e, da quest’anno, quella che era da sempre considerata l’appendice del programma principale, in onda la domenica mattina dalle 10 alle 10:30, è diventata ora un programma a sè, in onda il sabato mattina dalle 10:10 alle 11 su Raiuno; una formula già sperimentata con successo la scorsa edizione. Dunque oggi alle 10:10 su Raiuno terza puntata della nuova edizione di Linea Verde Orizzonti che vede alla guida accanto alla confermatissima Chiara Giallonardo della new entry Federico Quaranta, già conosciuto dal pubblico di Raiuno per la sua partecipazione come giurato della rubrica di Anna contro tutte ne La prova del cuoco.
Il programma affronterà temi legati al mondo agro alimentare e gastronomico, si occuperà di agricoltura sostenibile e di problematiche che riguardano la zootecnia, le innovazioni connesse alla produzione energetica nelle aziende agricole, e la salvaguardia del paesaggio. Vediamo i temi e le anticipazioni trattati nella puntata in onda oggi.
Chiara Giallonardo e Federico Quaranta andranno alla scoperta di un’ antica agricoltura nel Vallo di Diano e visiteranno Teggiano, delizioso borgo medievale in provincia di Salerno, che è tra i comuni che mantengono fermo l’impianto socio-culturale medievale, è quello che ha conservato meglio la sua antica fisionomia.
Ci sono sogni che ci consegnano il futuro, altri che evocano avvenimenti o fatti vissuti che risalgono, come in un caleidoscopio, dal pozzo dei sentimenti ed esplodono dentro agli occhi, altri ancora che ci portano nel passato. Come un rewind di epoche mai vissute ma di cui ci sentiamo parte integrante.Le premesse dell’odierna Europa vanno ricercate nel sistema feudale.Queste, come sostenuto dallo storico Rosario Villari, “sono condizioni e premesse sulle quali si è innestato il processo di formazione dell’Europa, ma non sono ancora l’Europa”. E il vero spartiacque, all’inizio del secondo millennio, fu la rinascita delle città, con quel che avrebbe significato per il progresso della civiltà. Nessuno quanto i Comuni italiani ha continuato a elaborare i principi costituzionali di quella che, dopo secoli di inaridimento, sarebbe pur stata la democrazia europea.
L’uomo medievale era il centro della società nella quale viveva da protagonista attivo, indossava la sua dignità, interpretava le sue capacità inventive e civili, le sue risorse d’organizzazione politica. E tutto questo avrebbe radici nella città e nella civiltà dei Comuni.
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