Undicesimo appuntamento alle 12:20 su Raiuno con Linea Verde Estate, il programma che propone una vera e propria edizione estiva, con puntate completamente inedite. Alla conduzione nella versione estiva ritroviamo, per il terzo anno consecutivo, Angela Rafanelli affiancata da Peppone direttamente dall’edizione annuale del programma.
Linea Verde estate
Come sempre i conduttori andranno in cerca dei tesori della nostra campagna tra storia, arte, gastronomia e innovazione! Protagonisti dell’edizione estiva sono i paesaggi agricoli. Il programma in questi tre mesi vuole accentuare la sua vocazione al racconto degli itinerari rurali.
Linea Verde estate | Undicesima puntata | 4 settembre 2022
La puntata di oggi ci porta in viaggio lungo nel Cilento, in Campania.Si parte da Campagna, nella suggestiva cornice dei monti Picentini, dove si celebra la chiena, festa tradizionale che si basa sulla piena, ovvero sullo straripamento voluto del fiume Tenza che lascia il suo letto naturale e “passa” per la cittadina e le sue strade.
Si prosegue per le grotte di Pertosa – Auletta, appena fuori dai confini del Parco Nazionale del Cilento, sotto il massiccio degli Alburni, le più note dell’Italia meridionale e le uniche non marine a essere attraversate da un fiume, il Tanagro. Si tratta di una mirabile opera della natura scavata dall’incessante forza delle acque. Con un’inconsueta traversata in barca si raggiunge un piccolo approdo, in un susseguirsi di cunicoli, gallerie e caverne.
A Bosco di San Giovanni a Piro, nel cuore del basso Cilento, si visita una azienda agricola a conduzione familiare, la raccolta del grano e la coltivazione della canapa da seme, mentre a Teggiano si entra in un’imponente roccaforte che domina l’intera valle del Tanagro, il Castello Macchiaroli, sorto in epoca normanna. A Caselle in Pittari protagonista è l’originale bottega di manufatti narrativi di Jepis. Ancora natura, invece, a Sanza, alla scoperta dell’Affunnaturo di Vallevona, l’inghiottitoio da cui nasce il fiume Busseto e la cavità carsica più importante d’Europa.
Si chiude gustando i celeberrimi fagioli a Casalbuono, presidio slowfood. La coltura è favorita dal clima mite, influenzato dal fiume Calore, che impedisce eccessive escursioni termiche e garantisce un’elevata umidità notturna, un’esposizione ottimale dei terreni coltivati, la presenza di numerose sorgenti naturali.