Dall’inizio del mese di giugno, terminata l’edizione annuale del programma, per circa sedici puntate va in onda alle 12:20 Linea Verde Estate, il programma di Rai1 che da più di mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e che vede alla conduzione sempre Patrizio Roversi e Daniela Ferolla, in attesa della prossima edizione del programma al via da domenica 27 settembre. In queste puntate rivedremo i viaggi più significativi andati in onda durante tutta questa edizione, con nuove introduzioni da parte dei conduttori accompagnati anche da servizi ed approfondimenti inediti. Il programma, nella sua struttura itinerante di conoscenza ed approfondimento di un determinato territorio, andrà a comporre il racconto di quelle realtà che pienamente possono fregiarsi del titolo di biglietto da visita del Paese.
Nella puntata di oggi, la settima della versione estiva, tanti i temi e gli itinerari. Sostenibilità: un obiettivo che le moderne agricolture si pongono con sempre maggiore consapevolezza e impegno. La missione, tra i temi centrali di Expo, è quella di coltivare e produrre cercando una valida conciliazione tra qualità e minor impatto ambientale possibile.
Un percorso lungo ma che vede molte forze in campo e tutte convergenti in una sorta di gara ad alzare l’asticella di questo traguardo che probabilmente non ha un vero e proprio punto di arrivo: questa, ad esempio, la sensazione che Patrizio Roversi ha avuto quando, in questa puntata di Linea Verde Estate ha visitato una azienda vinicola nel Senese che dopo aver passato gli stadi del biologico e del biodinamico, è approdata alla produzione di un vino vegano totalmente privo di elementi animali: dai concimi, rigorosamente vegetali, all’esclusione di chiare d’uovo nei lieviti, fino alle colle di origine animale per fissare le etichette sulle bottiglie rigorosamente bandite.
Una visione estrema? Forse, ma molto interessante.
In questa stessa puntata Daniela Ferolla ha invece fatto una vera e propria full immersion nella toscanità, rappresentata tanto dai suoi vini cosiddetti supertuscany che da una offerta gastronomica tradizionale tra le più ricche e saporite d’Italia. Il tutto ambientato a Volpaia, incantevole borgo medioevale nei pressi di Siena dove le signore del paese hanno raccontato alcuni piccoli grandi segreti di piatti come “la pappa col pomodoro”, il “peposo”, l’“acqua cotta”, i “pici”, la “ribollita”, i “crostini neri” di fegato, il cinghiale in umido, e di immancabili dolci come il panforte, i ricciarelli e i cavallucci.
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