Oggi, come ogni domenica a partire dalle 12:20, su Raiuno appuntamento con una nuova, la diciottesima puntata dell’dizione 2016/2017 di Linea Verde, il programma di Raiuno dedicato all’agricoltura, all’ambiente e a tutto ciò che lo circonda. Se la novità di quest’anno è la puntata in onda anche al sabato con altri conduttori, la domenica si continua nella tradizione, sempre con Patrizio Roversi e Daniela Ferolla.
Linea Verde Domenica dal campo al mercato
La Domenica conferma la sua vocazione di programma itinerante nei territori nazionali attraverso il racconto della moderna agricoltura italiana. Una trasmissione che, partendo dal campo attraversa tutte le fasi della filiera fino al mercato, riuscendo a focalizzarsi sui temi di maggior attualità del settore.
Sono sempre Daniela Ferolla e Patrizio Roversi, a guidarci nel mondo agricolo italiano fra boschi, allevamenti, campagne e giovani agricoltori.
Oggi| L’agricoltura di alta montagna
La puntata di oggi vede protagonista l’agricoltura di alta montagna. Mai definizione fu più azzeccata per tratteggiare l’agricoltura della Valle d’Aosta, dove circa il sessanta per cento della superficie supera i 2000 metri di altitudine: montagna pura. Ma se il comparto non ha grandi numeri in termini di prodotto interno lordo rispetto al panorama nazionale, ha invece un’importanza notevole per quanto riguarda la custodia e la salvaguardia del territorio.
L’agricoltura come baluardo contro l’abbandono. Un sistema di cui beneficia anche l’economia turistica, voce principale del bilancio valdostano. Sopra i 1500 metri, la “manutenzione” del territorio è sostanzialmente dovuta alla zootecnia: allevamenti come avamposti nella difesa del suolo.
Condizioni di salute dell’agricoltura
Quali sono le condizioni di salute dell’agricoltura valdostana? Un ritratto in chiaro scuro. Con lo spettro dell’abbandono che incombe. Tra il 2010 e il 2013, il numero delle aziende agricole ha avuto un calo di oltre il 20 per cento. Patrizio Roversi racconterà la filiera corta, un modo per far fronte a questo fenomeno. Prodotti di qualità a prezzi non eccessivi, possibilità di avere sbocchi commerciali diversi dalla grande distribuzione (che pretende continuità), maggiore dignità per il lavoro agricolo, risposta a chi cerca un consumo responsabile.
Ma come farsi conoscere? La risposta si trova con Daniela Ferolla in Val d’Ayas, dove un giovane agronomo, cercando di intercettare l’importante flusso turistico della Valleé, ha messo in rete una serie di micro realtà. Perché il turista non porti a casa solo un prodotto della Val d’Aosta, come il formaggio di capra, il genepì, i sabot, ma anche una “storia”. In questa direzione, seppur lentamente, si sta muovendo tutta l’agricoltura valdostana. Dai piccolissimi fino ai produttori di fontina, prodotto principe dell’agroalimentare regionale.