Ventiduesima puntata, come sempre dalle 11:55 ale 13 su Canale5, con la nuova edizione di Melaverde. Il programma, condotto sempre da Edoardo Raspelli e da Ellen Hidding, quest’anno giunge al 19º anno. Nato nel 1998, fino a tre anni fa è sempre andato in onda su Rete4 con grande successo, tanto da ottenerne la promozione sulla rete ammiraglia. Questa edizione sta ottenendo un grande successo, con ascolti più alti rispetto alla passata stagione.
Le telecamere del programma approfondiscono i temi trattati di puntata in puntata con semplicità e un pizzico di buonumore e come sempre con l’attenzione alle eccellenze del territorio e ai suoi prodotti. Anche quest’anno, dalle 11 alle 11:50, prima della nuova puntata, vanno in onda le storie di Melaverde, argomenti e puntate già trasmesse, ma viste da una diversa angolazione.
Ellen Hidding | Il verde è vita | Pistoia
Questa settimana Ellen Hidding ci porta a Pistoia, in Toscana, città eletta capitale italiana della cultura per il 2017. Ma Pistoia, da molti anni ormai, è considerata anche la capitale italiana di un importantissimo settore dell’agricoltura nazionale: quello del vivaismo professionale, che riguarda in particolare la produzione di piante da esterni per il verde pubblico, per giardini privati, per il paesaggio e molti altri utilizzi ornamentali.
Sarà un bellissimo viaggio all’interno del più grande vivaio d’Europa, dove si coltivano, quasi 3000 specie e varietà diverse di alberi, palme, arbusti e piante che ogni giorno vengono spediti in Italia e in altri 51 Paesi di tutto il mondo. Un vivaio enorme di 500 ettari , con milioni di piante anche molto diverse tra loro . Ma come si gestisce un luogo così grande ? Come funziona il più grande vivaio d’Europa? Tante le curiosità e le meraviglie che si vedranno realizzare durante la puntata, come ad esempio i Bonsai Giganti da giardino, come anche le bellissime creazioni di “arte topiaria”, l’arte di creare delle figure anche molto grandi con le piante .
Edoardo Raspelli | Busca | Vitelloni piemontesi
Edoardo Raspelli ci porterà in Piemonte, nella zona di Busca, dove scopriremo un’eccellenza di questa regione. Stiamo parlando della carne di razza piemontese, preparata in svariate cotture, ma così buona da esprimere tutto il suo gusto così com’è, cruda o “ciapilà” come si dice in queste zone. Il suo segreto sono le persone che ci stanno dietro, la loro voglia di fare e la volontà di proseguire e migliorare ciò che hanno ereditato. Per secoli questa carne ha rappresentato la prima fonte di sostentamento per migliaia di famiglie contadine della zona che col passare degli anni si sono riunite in cooperative e consorzi con il costante obiettivo di unire le forze, migliorarne gli allevamenti, la qualità e far conoscere a tutti l’oro rosso piemontese.
C’è voluto un po’ di tempo, ma il loro più grande successo è arrivato oggi con la bandiera europea ad Indicazione Geografica Protetta che lega definitivamente la carne di razza piemontese al suo territorio d’origine. Ma come ci sono riusciti? Quali sono le qualità uniche di questa carne? E come possiamo gustarla al meglio?