Linea Verde – Al via la nuova edizione con la new entry Daniela Ferolla. Le anticipazioni, i temi e i luoghi della puntata del 28 settembre 2014.
Salutata la versione estiva terminata la scorsa settimana, prende oggi il via la nuova edizione di Linea Verde che vede il debutto alla conduzione di Daniela Ferolla che prende il posto di Ingrid Muccitelli (passata a Unomattina in famiglia) al fianco del confermato Patrizio Roversi.“L’agricoltura che verrà” è il titolo di questa prima puntata particolare dedicata alla ricerca e alla sperimentazione in campo agricolo e zootecnico promossa dal Progetto Ager (Agroalimentare e Ricerca) che sostiene il lavoro di università, centri di ricerca pubblici e privati, operatori del settore, e ricercatori impegnati nel dare risposte ai molti cambiamenti e bisogni che si prospettano negli anni a venire e che disegneranno nuovi e sorprendenti scenari. La prima puntata di uno dei programmi più longevi della Rai sceglie dunque di confermare da subito e in modo deciso la sua linea editoriale orientata alla valorizzazione globale dei nostri territori attraverso temi e argomenti legati ad un mondo che ha bisogno di idee, innovazione, risorse e strumenti idonei per mantenere gli standard di alta qualità che ci distinguono. Qualità intesa come concetto globale che coinvolge soprattutto il miglioramento della sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare attraverso la possibilità di controlli sempre più mirati delle tracciabilità di filiera.
Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna sono le tre regioni che Patrizio Roversi, confermato alla conduzione dopo una edizione di grande successo ( oltre il 20% lo share medio ) che si è protratta con consensi ancora maggiori nelle puntate estive che per la prima volta hanno proposto segmenti inediti legati alla stagionalità – ha “esplorato” con Daniela Ferolla, novità di questa edizione.
Un’area piuttosto vasta (che ha comportato anche un notevole sforzo produttivo da parte di tutta la redazione e del personale delle riprese esterne del Cptv di Roma), dove si sono concentrati i vari comparti della ricerca: cerealicolo, ortofrutticolo, vitivinicolo e zootecnico. Spesso sorprendenti i risultati ottenuti che non mancheranno di incuriosire il telespettatore. Ad esempio la riduzione dei gas serra prodotti dalle deiezioni animali in allevamenti intensivi modificando scientificamente le diete di vacche e suini; o, sempre parlando di allevamenti intensivi, l’introduzione di arricchimenti ambientali come corde e ceppi di legno per stimolare l’istinto al grufolamento dei suini con conseguente riduzione dello stress e aumento del benessere dell’animale; la riscoperta di antiche varietà di riso dalle quali isolare “parti” di un patrimonio genetico resistente a parassiti e insetti evitando somministrazioni massicce di fitofarmaci; quindi lo studio di varietà di grano che nel futuro siano in grado di compensare l’impoverimento proteico dovuto all’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera. E ancora: minore quantità di sale ( fino al 25% ) nel processo di salagione di prosciutti eccellenti come Parma e San Daniele senza alterarne il gusto: una prospettiva possibile, peraltro prevista dalla normativa europea, che avrà significative ricadute sulla salute pubblica attraverso la diminuzione delle patologie cardiovascolari.
Ma al di là degli interessanti aspetti della ricerca e dei successi dei singoli progetti, questa prima puntata della nuova edizione di Linea Verde pone in conclusione una domanda di estrema importanza: riuscirà il sistema agroalimentare italiano – che corrisponde pur sempre al 14% circa del nostro Pil – a tenere alto il livello della qualità su produzioni che dovranno necessariamente aumentare i propri numeri se non vorranno essere sopraffatte dalla concorrenza straniera e in particolar modo orientale ?
Tecnologia, sperimentazione e ricerca raccolgono la sfida.
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